Perchè cucinare è il solo modo che abbiamo di rendere piacevole il nostro nutrimento.

domenica 29 agosto 2010

FUNGHI PORCINI

L'altro giorno mia mamma mia ha lasciato 4 funghi porcini.
Erano freschissimi, belli tosti, e sarebbe stato un peccato cuocerli.
Quando si hanno dei funghi così freschi, secondo me, l'ideale è consumarli crudi.

Basta lavarli passandoli sotto acqua corrente, e sfregando delicatamente con una spazzolina. Asciugarli bene con un panno o carta assorbente.
Tagliarli a fettine sottili con un coltello ben affilato (o con quelle grattugie da tartufo, che hanno lo spessore regolabile), e disporle su un piatto da portata.
Condire con sale, pepe e un filo di olio d'oliva.

Quelli che ho mangiato io erano veramente buoni!!!

VOL-AU-VENT SFIZIOSI


Sempre per rimanere in tema di antipasti, propongo qui di seguito un antipasto facile facile e rapido da preparare.

INGREDIENTI per 6 persone (2 antipastini a testa):
80 gr di Philadelphia
1 scatoletta di tonno da 80 gr
10 olive nere denocciolate
1 rametto di erba cipollina + 1 per decorazione
1 confezione da 12 vol-au-vent
12 gamberetti surgelati (o freschi, a piacere)
Olio d'oliva


Frullare insieme il tonno, il Philadelphia, un rametto di erba cipollina, le olive e un cucchiaino d'olio d'oliva.
A parte far bollire i gamberetti in acqua salata per qualche minuto, e lasciar raffreddare.
Mettere il composto in un sac-a-poche (se non ne avete uno potete usare due cucchiaini, uno per prendere il composto e l'altro per aiutarvi a metterlo giù) e cominciate a riempire i vostri vol-au-vent.
In cima guarnite con un gamberetto, posizionato con la coda rivolta verso l'alto, e un pezzetto di erba cipollina.
Conservateli in frigorifero fino al momento del consumo.











E... bon apétit!

PANETTONE SALATO

Siccome è da un po' che non aggiorno il mio blog, fra viaggi da organizzare e da fare, ho trovato un po' di tempo per recuperare e pubblicare qualche ricetta che potrà risultare utile.

Per evitare di perdermi in chiacchiere come al solito, vado immediatamente al dunque, e presento il primo di tre antipasti che andranno bene in caso abbiate ospiti.
Parto dal più elaborato, anche se, volendo, potrete conservare il vostro panettone in freezer fino al giorno dell'utilizzo!
La cosa più difficile, devo ammetterlo è stata trovare lo stampo per cuocere il panettone!
Non è facile trovarlo nei comuni supermercati, nemmeno i più forniti. Ho trovato questo contenitore in alluminio in un negozio di casalinghi a Forlimpopoli, che, essendo fornitore semi-ufficiale della scuola alberghiera, è super fornito di ogni attrezzo da cucina!

La ricetta che vado a illustrare l'ho trovata su un altro blog. La prima volta che ho fatto il panettone ho usato la macchina del pane, sia per fare l'impasto che per la cottura. Ovviamente è uscito un panettone quadrato e con un buco sul fondo (colpa della paletta che si usa per impastare e che rimane all'interno della pagnotta finchè non la togliamo dopo la cottura). Come primo esperimento devo dire che era riuscito bene, e ho apportato solo qualche piccola modifica.
INGREDIENTI per il pane:
500 gr di farina
1 cucchiaio raso di sale
1 cucchiaio di miele
50 gr di burro ammorbidito1 uovo
250 ml di latte
1/2 cubetto di lievito di birra
1 cucchiaio abbondante di fecola di patate (o maizena)

FARCITURA: tutto quello che vi piace potrà andare bene!

PROCEDURA:
Se usate l'impastatrice (o la macchina del pane in modalità impasto) mettete il latte, il lievito sbriciolato, il miele. Aggiungete poi la farina e sopra il sale, il burro e l'uovo.
Se non avete la macchina e fate l'impasto a mano ricordate sempre di fare la fontana con la farina, mettendo al centro il latte col miele, di aggiungere a parte il sale e dopo che il lievito si è sciolto, aggiungere anche l'uovo e il burro. Impastare per 10 minuti, poi lasciare riposare 30 minuti, poi impastare di nuovo per 5 minuti. Ripetere l'operazione dopo mezz'ora.

Quando avrete ottenuto il vostro impasto e lo avrete fatto lievitare, foderate con la carta da forno il vostro contenitore per la cottura, e lasciatevi lievitare l'impasto per un paio d'ore, finchè non sarà raddoppiato di volume.
Infornate a 180° per 45 minuti a forno statico (non ventilato).
Quando il panettone sarà freddo, potete tagliarlo a fette: fate attenzione, perchè dovrete lasciare intonse la prima e l'ultima fetta, che faranno da coperchio e da fondo. Le altre fette dovranno essere di numero pari, per formare dei tramezzini.A questo punto potete decidere di metterlo in freezer, pronto per essere scongelato e farcito, oppure farcirlo subito, a vostro piacimento (qualche suggerimento: insalata russa, speck e funghetti, salame e melanzane, tonno e insalata, squacquerone e rucola, patè di olive, etc).
Dopo aver farcito il vostro panettone, potrete tagliarlo a fette. Solo dopo quest'ultima operazione potrete ricomporlo, aggiungendo anche il fondo e il coperchio e mettendo qualche stuzzicadenti colorato in cima, per decorazione!

mercoledì 18 agosto 2010

PIZZA

La pizza, uno dei nostri piatti nazionali, il nostro biglietto da visita all'estero.
Dove non si trova la pizza?

Quando sono stata a Shanghai mi sono anche sentita dire: vai in quel ristorante, fanno la pizza più buona che abbia mai mangiato! Che assurdità!
La nostra pizza è buona perchè fatta con ingredienti italiani: la mozzarella, il basilico (o l'origano), l'olio extravergine di oliva...
E chi, almeno una volta alla settimana, non va a mangiare in pizzeria? O si porta a casa un bel cartone fumante, che appanna tutti i vetri della macchina quando lo appoggiamo sul sedile del passeggero?Io cerco di evitare la pizzeria, sempre per problemi legati alla digestione (e ne ho parlato in un post precedente): troppi grassi e condimenti usati sia nell'impasto che nella farcitura.
Ma almeno una volta alla settimana faccio la pizza a casa:


IMPASTO (per 3 persone)
600 gr di farina di manitoba (o farina per pizza, ricca di glutine)
1 cubetto di lievito di birra1 cucchiaio di miele (o malto)
1 cucchiaio di sale fino
2 cucchiai di olio d'oliva
1 cucchiaino di strutto
acqua q.b.


Preparare l'impasto almeno 3 ore prima.
Disporre la farina "a fontana", in un angolo mettere il sale, mentre al centro aggiungere il lievito, il miele e un bicchiere di acqua intiepidita. mescolare per far sciogliere il lievito. Poi aggiungere l'olio, lo strutto sciolto e cominciare a impastare, aggiungendo acqua (mai fredda) se necessario.Una volta ottenuto l'impasto, lavorarlo per almeno 10-15 minuti. Lasciarlo riposare mezz'ora coperto da un panno, e impastare di nuovo per altri 5 minuti. Metterlo di nuovo a riposo e ripetere l'operazione dopo altri 30 minuti. Poi lasciare lievitare fino a mezz'ora prima della preparazione.Un trucco per stendere bene l'impasto, è evitare di lavorarlo subito prima di cominciare a stirarlo, perchè diventa elastico e "ritorna". Dopo la lievitazione è sufficiente staccarne un pezzo senza maneggiarlo troppo, metterlo sulla carta da forno e, aiutandosi un po' con le mani, un po' con il mattarello, stenderlo sulla superficie della teglia, ottenendo lo spessore desiderato.
Se non riuscite a stenderla perchè "torna indietro", lasciatela riposare altri 10 minuti e poi ricominciate.
FARCITURA
Sulla pizza uno può mettere quello che vuole ovviamente, dalle olive, alla salsiccia, prosciutto cotto, pancetta, rucola e quant'altro.
Lascio solo due accorgimenti per la base:
la mozzarella deve essere preferibilmente quella per pizza, perchè non fa acqua durante la cottura. Attenzione durante l'acquisto, perchè molte volte non si tratta di vera mozzarella, ma di "formaggio a pasta filante", che ha tutt'altro sapore e consistenza (de gustibus... a me non piace per niente). Più i pezzetti sono piccoli e meglio riuscirete a distribuirli sulla vostra pizza.
Il pomodoro, a seconda dei gusti, può essere sia passata, che polpa (quella che io preferisco), oppure pezzettoni. Di solito prima di stenderlo sull'impasto lo condisco con olio, sale e origano.

COTTURA
In forno preriscaldato infornate a 220° (io ho il forno elettrico ventilato) per 15-20 minuti, a seconda dello spessore che avete dato all'impasto, tenendo la parte superiore il più lontano possibile dal grill (altrimenti si brucia la mozzarella quando l'impasto ancora non è cotto). Aspettate che sia sia dorata sotto, togliete, tagliate e mangiate!!

QUALCHE ALTRO PICCOLO ACCORGIMENTO
Ricordate che più lavorate l'impasto (soprattutto a più riprese), più il risultato finale sarà soffice, leggero e croccante.Per stendere l'impasto io ho trovato un attrezzo utilissimo, la cui foto è qui a lato: è molto meglio del mattarello e permette di lavorare direttamente sulla teglia.
Se prevedete di farcire molto la pizza consiglio un impasto sottile, per evitare che diventi tutto troppo pesante. Al contrario, se si vuole fare una semplice margherita (o addirittura una schiacciatina con olio, sale grosso e rosmarino), potete lasciare uno spessore considerevole, tenendo sempre conto che durante la cottura questo raddoppierà di volume.

La MIA pizza è sempre molto sottile e molto farcita, con: funghetti, mais, piselli, peperoni, pancetta o wusterl, olive nere e qualche cipollina!


lunedì 16 agosto 2010

AGGIORNAMENTO

E' da un po che non aggiorno il blog. In realtà quando sono in cucina cerco sempre di scattare foto e documentare i vari passaggi. Il problema viene quando arriva il momento di mettersi al pc a scrivere e descrivere.
Al momento sono un pochino indaffarata con l'organizzazione di due viaggi, uno a ridosso dell'altro: giovedì 19 (ormai ci siamo) partirò per Manchester, per assistere al matrimonio di una delle amiche più care che ho.
E il 3 settembre partiremo alla volta della Spagna, per fare il giro dell'Andalusia! E allora sì che ci sarà da scrivere e commentare sulla cucina locale! Chissà che non riesca a portarmi a casa qualche buona ricetta da ripetere!
Comunque prometto che entro mercoledì posterò la ricetta della pizza!

lunedì 9 agosto 2010

ERBETTE DI CAMPO

Visto che ho pubblicato la ricetta della piadina, vorrei dare qualche dettagli in più sulla preparazione delle erbette, che io adoro!
Diciamo subito che quelle fresche sono molto più buone, ma in mancanza di tempo si può optare per quelle surgelate (la Orogel vende un ottimo mix di spinaci, cicoria e bietole).

Quando vado dal fruttivendolo di solito prendo:
un mazzo di spinaci (circa 300 gr)
un mazzo di bietole 8stessa quantità)
un mazzetto di cicoria (più ridotto in proporzione, perché la cicoria è amara)
uno spicchio o due di aglio
una fetta di lardo di colonnata

Appena arrivata a casa, la prima cosa che faccio è tagliare tutte le foglie in striscioline (delle bietole lascio anche il gambo), poi le tengo in ammollo per un paio d'ore, cambiando l'acqua di tanto in tanto. Di solito gli spinaci sono quelli più sporchi e necessitano di particolare attenzione durante il lavaggio.
Una volta scolate e sciacquate, metto le erbette in una pentola piena d'acqua e le faccio bollire in acqua leggermente salata per 20/25 minuti, finché i gambi delle bietole non si sono ammorbiditi.
Scolo tutto per bene, usando un colino a rete e premendo con una forchetta per togliere quanta più acqua posso.
Sbuccio l'aglio (io di solito lo lascio intero, ma si può anche tritare), sminuzzo la fetta di lardo e faccio soffriggere il tutto in un cucchiaio d'olio.
Nel frattempo prendo le erbette, le trito finemente e quando l'aglio è rosolato le butto in padella, aggiungo un pizzico di sale (volendo si può usare del sale grosso), una spruzzata di pepe, e mescolo, aggiungendo un filo d'olio d'oliva a fine cottura, se risultano troppo asciutte.

Ricordate di togliere l'aglio se lo avevate lasciato intero!




domenica 8 agosto 2010

LA PIADINA ROMAGNOLA

Spessa o sottile, morbida o secca, asciutta o grassa, la piadina è sempre buona!Buona, sì, ma spesso e volentieri indigesta per chi, come me, ha lo stomaco un po' delicato!
E' dai tempi dell'università che faccio prove su prove: ho cambiato più volte le dosi, le quantità e gli ingredienti, seguendo consigli di amici e parenti. Con o senza strutto, con il lievito chimico, di birra o con il bicarbonato, con il vino, con latte o con acqua, con o senz'olio, con la farina integrale, impastando poco o molto, eccetera eccetera eccetera.
Oggi finalmente posso dire di aver trovato la mia ricetta perfetta, e non esiste più che io compri piadina precotta, confezionata, o anche solo al chiosco sotto casa, perchè bastano 20 minuti per preparare una cenetta sfiziosa e digeribile!

Io oggi la piadina la preparo così:
INGREDIENTI (per 2 persone)
300 gr di farina tipo "0"
un cucchiaino di miele
due cucchiaini di sale
mezza bustina di lievito chimico (va bene il Paneangeli o il Bartoletti, ma il migliore è quello che ti vende il fornaio)
un cucchiaino di strutto
un cucchiaio di olio d'oliva
latte qb (io lo uso scremato, o, in mancanza, utilizzo acqua)


Preparare l'impasto facendo la classica "fontana" con la farina, e mettere al centro il lievito con il miele e un goccio di latte, mentre in un angolino lontano dal lievito mettere il sale (è necessario che i due rimangano separati mentre il lievito si attiva).
A parte, scaldare un altro po' di latte, facendovi sciogliere lo strutto.
Versare il latte "condito" al centro della fontana, insieme all'olio, e cominciare a mescolare.
Per praticità (o pigrizia, mettetela come volete), ultimamente ho cominciato ad utilizzare un robot da cucina per impastare la piadina.
Attenzione: solo per la piadina, perchè se parliamo di pane o pizza (con lievito di birra quindi), il momento dell'impasto è findamentale per una buona lievitazione, e il robot (a meno che non sia stato creato per quella funzione specifica, come la macchina per il pane) lo sconsiglierei.
Tornando alla nostra piadina, una volta formato l'impasto, che deve essere morbido, ma non appiccicoso (se è troppo duro poi sono fatti vostri a stenderla col mattarello!), lo lasciate riposare per 5 minuti dentro un sacchettino di nylon o della pellicola trasparente.Poi potete fare in due modi (a vostro gusto la scelta dello spessore):1- Staccate dei pezzettini dall'impasto principale, formate delle palline e le stendete con il mattarello cercando di dare loro una forma tondeggiante.
2- Stendete tutto l'impasto e poi utilizzate un coperchio o un coppapasta per fare le vostre piadine perfettamente rotonde.

Io generalmente utilizzo il coppapasta, creando delle mini-piadine . Ho scoperto che in questo modo sono molto più comode sia da cuocere (soprattutto se si hanno ospiti e si vuole servire la piada ancora calda, si riescono a mettere fino a 6-7 piadine sulla teglia) che da mangiare!
Mentre stirate l'impasto, ricordate che durante la cottura le vostre piadine lieviteranno di qualche millimetro, quindi 1-2 mm di spessore saranno sufficienti.

Per la cottura potete utilizzare una teglia per piadina, in ghisa, ma è sufficiente una padella antiaderente qualunque: la fate scaldare per bene, poi abbassate la fiamma e vi appoggiate la piadina (o le piadine). Intanto che si cuoce da un lato, forate con la forchetta la superficie, in modo che non si formino troppe bolle. Il tempo di cottura può variare a seconda dello spessore, ma tenete conto che per un buon risultato dovete girare la piadina solo una volta: quindi controllate quando comincia a colorirsi un lato e solo allora girate con una spatola, terninando poi la cottura in una manciata di secondi.


Se avete scelto l'opzione 1, una volta tolta dalla teglia, appoggiatela su un piano e tagliatela in 4 parti, lasciandola poi freddare in posizione verticale. Un consiglio: non mettete le piadine una sopra l'altra, o perderanno la loro fragranza.


Poi in base allo spessore che avete scelto potete "sezionarla" oppure unire due quarti, e farcirla con afettati, formaggi molli, accompagnata con squacquerone e rucola o squacquerone e marmellate, con erbette di campo condite con aglio, olio e sale grosso, o, per dessert, con la nutella e una spruzzatina di farina di cocco!


BUON APPETITO!

giovedì 5 agosto 2010

RAGU' DI CARNE

Questa mattina ho fatto il ragù. Di solito non lo faccio per un motivo particolare, ma è sempre comodo averne qualche vasetto pronto per il consumo!

Tenete conto, se pensate di prepararlo per un'occasione particolare, che bisogna calcolare 50 gr di carne a testa, per non lasciare gli ospiti con la fame!
INGREDIENTI per 5 persone:
200 gr di macinato misto
1 salsiccia (o 100 gr di impasto di salsiccia non troppo condita)
1 carota
1 cipolla di medie dimensioni
1 costa di sedano
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro (o in alternativa passata di pomodoro)
1 bicchiere di vino rosso
1 foglia di alloro
5-6 bacche di ginepro
sale, pepe

Tagliare finemente la carota, la cipolla e il sedano, e metterli in un tegame con un filo d'olio e acqua, lasciando cuocere per 5-6 minuti, mescolando di tanto in tanto.
Aggiungere il macinato e la salsiccia, sgranando con una forchetta (se si vuole un ragù omogeneo e senza "pezzettoni"). Lasciare cuocere per qualche minuto, finché la carne non appare colorita. A questo punto versatevi in mezzo un bicchiere di vino rosso, e continuare a cuocere a fuoco medio, facendo evaporare l'alcool.
E' il momento di inserire il concentrato o la passata (io preferisco un ragù più asciutto, quindi opto sempre per il primo), mescolando bene.
Coprire con acqua, immergere la foglia di alloro e le bacche di ginepro e far sobbollire per almeno 2 ore e 30 (più cuoce, più la carne prende sapore), lasciando il coperchio sulla pentola.
Mescolare di tanto in tanto e aggiungere acqua al bisogno, se il composto dovesse asciugarsi troppo prima del tempo stabilito. Quando tutta l'acqua sarà evaporata, togliere sia il ginepro (sarà dura, ma lasciare che finisca in bocca a qualche malcapitato vorrebbe dire rovinargli il sapore di un'ottima tagliatella) che l'alloro e lasciare raffreddare.
In queste preparazioni uso sempre pochissimo olio: la salsiccia da' la giusta dose di grasso al preparato, quindi non c'è bisogno di aggiungerne altro.


A questo punto io metto il ragù in vasetti di vetro e pongo tutto in freezer. Una passata al microonde anche due settimane dopo ed è come appena fatto!

B&B SANTA CATERINA


E' da un po che non aggiorno il blog, ma sono stata in un'oasi di pace per un paio di giorni, e io ed Ali, la mia compagna di viaggio, abbiamo deciso di lasciare il resto del mondo fuori da quell'oasi. Così SI' a fotocamera e videocamera, NO a pc e uso di internet. Diciamo pure che a scopo di relax totale questa rinuncia è servita parecchio!
Il nostro B&B si chiama Santa Caterina, gestito da una ragazza molto gentile e disponibile, e si trova in provincia di Siena, in prossimità di un paesino di nome Asciano.
Bucolico è il termine esatto per descrivere il paesaggio: tutto campi, boschi a tratti, sentieri sterrati e aria pulita! L'ideale per ritemprarsi!
Ideale anche la piscina che ha accompagnato i due pomeriggi passati sotto al sole toscano: acqua fresca (anzi, più che fresca), pulita e ... che altro aggiungere? Perfetta!

La nostra camera era dotata di una piccola cucina, che non ho mancato di utilizzare per preparare due pranzi e una cena.
Per i pranzi ci siamo limitate a un piatto di pasta con sugo di verdure o pomodoro (preparati a casa, insieme al pane), mentre una cena l'abbiamo fatta alla festa dell'Unità di Asciano, in mezzo ai vecchietti e alle famigliole allegre.
Per la seconda sera mi ero portata un bel cipollotto proveniente dall'orto di mia nonna, una zucchina tonda, una scatola di piselli fini e 6 uova.
Purtroppo non ho fotografato la frittata che ne è uscita, ma (e Alice può confermare) è venuta davvero buona.
Per fare una frittata più "dietetica" adotto qualche piccolo accorgimento, così in quella seconda serata abbiamo mangiato così:
2 uova intere
4 albumi (sono ricchi di proteine, ma non contengono grassi)
1 cipollotto
1 zucchina
mezza scatola di piselli fini (se fossi stata a casa avrei preferito quelli freschi o surgelati, almeno sono sicura che non contengano conservanti)
1 cucchiaio di parmigiano grattugiato
1 cucchiaio di olio d'oliva

In una padella antiaderente ho cotto le zucchine con la cipolla con mezzo cucchiaio d'olio e un po' d'acqua per una quindicina di minuti, poi ho aggiunto i piselli.
A parte ho sbattuto le uova aggiungendo un pizzico di sale (se fossi stata a casa avrei aggiunto qualche erba aromatica, come il prezzemolo o il timo) e il grana.
Quando le verdure risultano cotte e abbastanza asciutte, aggiungo l'olio rimasto, e verso in mezzo le uova, mescolando delicatamente per distribuire il liquido.
Lascio cuocere con coperchio per qualche minuto, controllando ogni tanto la parte sotto.
Per girarla, non avendo usato molto olio, non posso permettermi il "trucco del coperchio", quindi taglio la frittata in 4 fette uguali, e con una spatola abbastanza larga giro una fetta alla volta. Durante la cottura del secondo lato le parti tagliate torneranno ad unirsi!
Da servire bella calda con una fetta di pane abbrustolito!